Mi sono accorta che l’ immagine dell’ altro post faceva proprio schifo
Questo invece il lavoro autunnale, ma pronto per la primavera visto a Rimini e fatto da Flavia.
Amore a prima vista
Mi sono accorta che l’ immagine dell’ altro post faceva proprio schifo
Questo invece il lavoro autunnale, ma pronto per la primavera visto a Rimini e fatto da Flavia.
Amore a prima vista
Non sono stati gli Amish a inventare questa magnifica arte tessile, ma l'hanno comunque nobilitata, sviluppata e resa nota. Le donne Amish, in contatto con le donne inglesi, scoprirono quest'arte nella metà del diciannovesimo secolo e ne rimasero affascinate perchè la tecnica del recupero rispecchiava pienamente l'austerità del loro stile di vita. Da allora cominciarono a confezionare "quilt
Lo so che non ci sono molto sul blog, ma sto passando un momento un po’ difficile con la salute.
Non sono grandi cose, ma non riesco ad adattarmi a questa nuova situazione.
l’ estate scorsa avevo ricamato questi occhi di gatto e poi li avevo dimenticati.
E’ venuto il momento di incorniciarli, così prima del vetro ecco le foto.
Ho fatto una scommessa con le mie amiche di patchwork.
La scommessa era: riusciranno delle ragazzine di 2° e 3° ragioneria a fare una presina a mano nel tempo di due ore?
Sono stata invitata dalla preside di questa scuola a tenere delle ore di laboratorio per avvicinare queste ragazze a un mondo a loro sconosciuto.
Ho accettato piena di entusiasmo, ma confidandomi con parecchie amiche, mi hanno detto tutte che adesso le ragazze non amano questi perditempo e non avrei avuto tempo a sufficienza per fare il lavoro.
Io non manco di parola e per accelerare i tempi ho solamente tagliato il tessuto.
Ho vinto la scommessa, il manufatto è stato eseguito da alcune completamente e qualcuna no.
Non avevano mai preso in mano un ago e a tutte ho dovuto fare i nodi in fondo al filo.
Per le esperte un four patch è niente, ma loro hanno tagliato i cartoncini, imbastiti, assemblati, messa l’ imbottitura e chiusi.
Niente appendino, preferivano tenere un piccolo cuscino.
Sapete come le ho convinte?
Quando mi hanno detto che non avevano mai preso in mano un ago, ho chiesto loro di prendere il loro cellulare e fare un messaggio.
Pollici e indici scorrevano veloci sulla tastiera.
Se queste quattro dita sanno scrivere così velocemente ,
sanno anche cucire.
Puntuale come il Natale, San Valentino e Sanremo ecco anche quest’anno la “Giornata Internazionale della Donna”, volgarmente definita “Festa della Donna”.
Ma che c’hanno da festeggiare, queste donne? Provate a spiegarlo alle donne stuprate,
alle donne schiavizzate,
a quelle che hanno subito l’infibulazione,
a quelle che resistono alle botte di mariti violenti ma insistono a voler portare avanti matrimoni ormai finiti,
a quelle che vedono lo strazio di figli devastati dalla droga ma continuano ad amarli col loro cuore di mamma,
a quelle alle quali una guerra ha portato via affetti ed amori,
a quelle che vorrebbero tanto una vita diversa, una vita di quelle raccontate sui giornali patinati, ma continuano eroicamente a vivere nella miseria del loro quotidiano,
a quelle che sono dimenticate, in un campo nomadi o in un campo profughi,
a quelle che sono costrette a passare le loro notti a vendere un corpo che ormai appartiene a qualcun altro,
a quelle a cui la vita ha dato solo dolori ma che si ostinano a volerla vivere, questa vita.
Non serve un giorno, per tutte queste donne; non bastano cento, mille, diecimila giorni per chiedere loro scusa per tutto quello che gli uomini, i “forti” uomini, i “dominatori”, il “sesso forte” ha fatto loro. Donne bruciate sui roghi dell’Inquisizione,
donne violate in nome della conquista,
donne umiliate per la loro condizione di (presunta) debolezza,
donne usate dagli uomini sulle copertine delle riviste, sui posti di lavoro, dentro le mura di casa…
No, non serve un giorno; non bastano cento, mille, diecimila giorni per chiedere scusa.
Non c’è Festa della Donna che tenga, non ci sono “quote rosa”, non ci sono parole vuote di dotti sociologi o stupidi politici opportunisti (ovviamente maschi) che bastino a rimediare ad una così lunga sequenza di orrori, di abusi, di crimini.
Oggi lo trovo un giorno tristissimo, se abbiamo bisogno di una ricorrenza per non dimenticare tutto questo.
Ed è la solita festa consumistica, fatta per gli ottusi che si ostinano a gettare denaro in inutili regali, quasi fosse – con la vil moneta – una riparazione a secoli di torti inflitti alle donne. Ennesima umiliazione…
Volevo scrivere un post allegro, scanzonato ed ironico come faccio di solito… ma mi sono lasciato prendere la mano.
Scusate, continuiamo a far finta che tutto vada bene e… W la Festa della Donna!
Trovato su un blog e mi è piaciuto .
Che dire di Abilmente edizione primaverile?
Ho sentito tante persone brontolare per il costo del biglietto, della disorganizzazione dei servizi,
del bar accampato alla meglio, della locazione della fiera in un padiglione troppo piccolo.
Un po' di tutto questo è vero, ma era migliorato rispetto allo scorso anno.
A me quello che ha dato tanto tanto fastidio sono stati gli espositori che avevano messo
in evidenza NO FOTO.
A me personalmente piace di più questa edizione perché in autunno è tutto pieno del Natale.
Ho visto tante persone amiche, ho conosciuto tante autrici di blog,finalmente non più virtuali.
Ho dovuto chiudere i cordoni della borsa se no chi la vrdr l' America a ottobre.
Comunque nel complesso BELLA